Robedamamma – capitolo 1
Sono Robedamamma tutte quelle che solo un essere umano di sesso prevalentemente femminile (a parte quel tizio dell’Oregon un paio di anni fa) e dotato di prole è in grado di fare. Non che gli altri non possano, è che non ne hanno né l’istinto né l’esigenza. Il tipo di urgenza che motiva una madre ad agire, la rende in grado di “cose che voi umani non potete nemmeno immaginare”.
Chi è nella categoria già da un po’, sa bene che cosa intendo. Per le prossime candidate al ruolo, o le neonominate, ecco qualche esempio pratico.
Oggi ho scaldato il mio pranzo nel microonde per ben tre volte. Non perché il cibo lo richiedesse davvero, ma solo per essere stata interrotta dalla Marmocchia inopportuna tre volte di seguito. La prima interruzione è durata così a lungo da rendere vano il primo tentativo di riscaldamento, la seconda così intensa da farmi dimenticare di avere già fatto fare due giri di giostra alle cibarie. La terza interruzione ha dato il colpo di grazia al mio lauto pasto: farfalle alle verdure senza sale (e senza sapore), avanzo marmocchio di giorni addietro.
Bene, il pasto liquefatto è stato ingurgitato a più riprese mentre mi occupavo, nell’ordine, delle seguenti esigenze (nessuna delle quali, peraltro, riconducibili a me stessa): cambio di pannolino, ricerca cd musiche marmocchie (ritrovato nella culla insieme al perfido Ciccio che lo aveva forse occultato per sfregio), cambio di pannolino e abiti a Ciccio, partecipazione al tè delle 5 marmocchio nella rivisitazione di caffè delle 2 (sappiate che un caffè finto dopo un pasto orrendo è il gran colpo di grazia), ricomposto un puzzle di venti pezzi, tentato (senza successo) di sopire la Marmocchia. Ma in tutto ciò il fabbisogno calorico è stato miracolosamente soddisfatto.
Riuscire a nutrirsi in condizioni “estreme” e nonostante gli eventi avversi (tanto per fare un esempio) sono solo Robedamamma.
MI fai morire dal ridere…per non piangere, eh?!
Ecco, per non piangere, appunto! ah ah ah baciii