Un Giugno da leggere (2014/6)

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C’è nessuno di Daniela Cattani Rusich. Voi ci credete al fatto che i libri scelgano i loro lettori e non viceversa? Questo libro mi è caduto su un piede buttandosi giù (secondo me di proposito) da una bancarella. L’ho raccolto. Ho osservato la copertina. L’ho aperto. E ho deciso che dovevo portarlo con me. Non mi sbagliavo e sono felice di essere stata scelta, perché questo è un libro che non scorderò! Costruito come una serie di racconti a sé stanti, che iniziano pian piano a incrociarsi e sovrapporsi, C’è nessuno è un invito a riflettere su come la nostra vita sia inevitabilmente legata a quella degli altri attraverso fili invisibili mossi dal fato, dal destino o proprio da un Signor Nessuno.

“La vita ha due mani grandi: una per togliere, l’altra per dare.”

Trama in pillole: c’è uno scrittore che ha perso l’ispirazione, un’anziana signora, un poliziotto, un cane randagio. E c’è il Tipo Losco che è un ladro a cui va sempre tutto storto, Sara e Steven che sono giovani e innamorati, Laura che invece in amore di fortuna non è ha mai avuta, Michele che ha perso tutto al gioco ed è diventato un clochard. E poi c’è il Signor Nessuno: impiegato statale, pendolare, solitario e anonimo. Che più che vivere, si lascia vivere. Eppure sarà proprio il suo passaggio nelle vite di tutti questi personaggi a cambiare il loro destino.

Teo di Lorenza Gentile. Amo i libri che parlano di ragazzini in gamba, soprattutto se narrati da loro in prima persona. Ho amato Teo fin dalle prime righe e per questo ringrazio la mia amica Giovanna per avermelo fatto scoprire. C’è la meraviglia in questo libro e vi invito ad andarla a scoprire leggendo la recensione scritta da Giovanna lo scorso mese. Mi ha convinta all’istante, 24 ore dopo avevo il libro in mano!

“Gli adulti si comportavano quasi tutti come la mamma. Quando gli domandavano: L’hai letto questo libro? oppure L’hai visto questo film?, loro avevano due tipi di risposte per dire di no: 1. sì, tanti anni fa 2. il nome mi dice qualcosa. In tutti e due i casi, non avevano idea di che cosa si stava parlando.”

La magia di un Buongiorno di Massimo Gramellini. Ho un debole per Gramellini. Non sempre mi trovo d’accordo al cento per cento con il suo pensiero, ma sono profondamente innamorata del suo modo di scrivere. Questa è la raccolta dei Buongiorno pubblicati su La Stampa dal 1999 a oggi. Tanti spunti di riflessione su vicende presenti e passate. Troverete storie che ridanno speranza e fiducia nel genere umano, altre che fanno riflettere. Vi arrabbierete, vi commuoverete. Alla fine, però, vi sentirete forse un pochino migliori. A me, almeno, è successo così. Dopo Ci salveranno gli ingenui, sicuramente il titolo di Gramellini che mi è più piaciuto.

Lo scurnuso di Benedetta Cibrario. Una storia dura e tenera allo stesso tempo che ruota intorno a due personaggi per i quali è impossibile non provare affetto immediato: Tommaso Iannacone e Sebastiano. La Cibrario su di me ha un po’ l’effetto del pocket coffee: mi delizia ma mi fa venir voglia di un caffè vero. Non so se ho reso l’idea.

Trama in pillole: Sebastiano, un bambino rimasto orfano, viene venduto al pastoraio Tommaso Iannacone dalla badessa del convento in cui si trovava. Tommaso è rimasto solo e le sue mani non funzionano più bene. Non potendo più occuparsi del ragazzino lo vende a un famoso artigiano perché gli insegni il lavoro. Sebastiano ha talento, soprattutto nel modellare le statuette del presepe. Un giorno Sebastiano modella una statuina a immagine di Tommaso, a cui il ragazzo era estremamente affezionato e che considerava come il suo vero padre.. Lo “scurnuso” (in napoletano “il vergognoso”), ovvero la statuetta che ritrae il padre storpio, passa di mano in mano, di presepe in presepe, raccontandoci una Napoli che dall’epoca dei Borboni attraversa la Seconda Guerra Mondiale fino ai giorni nostri.
Pianoforte vendesi di Andrea Vitali. Non ho mai letto Vitali. Mi girano continuamente per le mani i suoi libri e non mi decido mai a leggerli. Poi al bookcrossing trovo questo titolo, lo prendo, lo inizio subito, lo finisco in una sera. A lettura ultimata ho deciso che leggerò tutto quello che ha scritto! Una scrittura veloce, vivace, precisa, oltre all’umorismo e alla capacità di stupire, fanno di questo romanzo (e mi sa pure dell’autore) un vero gioiello.

Trama in pillole: Il Pianista (così chiamato per le sue mani lunghe e affusolate) è in realtà un ladro di professione. La sera dell’Epifania arriva a Bellano e la trova in festa. In attesa che la gente si riversi per le strade, lasciando le case libere di essere derubate, viene attirato da un cartello che dice “Pianoforte Vendesi”. Il Pianista segue il cartello e si trova coinvolto in una situazione misteriosa che lo metterà di fronte alla scelta tra le buone e le cattive azioni in un tentativo di riscatto della sua umanità.

The way we were di Elizabeth Noble. Ho necessità di leggere di più in inglese e, come dire, quello che passa il convento leggo. Stavolta il convento ha passato questo romanzo. Carino e scorrevole, niente da dire. Una lettura leggera che parla di un’amore d’infanzia che si ritrova in età adulta in una situazione completamente diversa. Ci sarà una seconda opportunità per i due protagonisti? (eh, lo so, da non dormirci la notte!).

E ora, tutti con me da Giovanna per scoprire le sue letture del mese!

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