Un Maggio da leggere (2014/5)

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Chi ha visto maggio? Dov’è finito? Perché è passato così in fretta? Questo mese ho letto davvero ovunque, nei ritagli di un tempo che non bastava maiA volte mi dico che se ho poco tempo per leggere è perché ho più tempo per vivere. Ma poi mi rispondo che anche leggere per me è vivere, e allora apro un libro e respiro a pieni polmoni tutta la vita che mi regalano le parole belle dei libri.

Prima di dare il via al nostro appuntamento mensile, vi ricordo che oggi stesso trovate da Giovanna le sue letture del mese e che avete ancora tempo per unirvi a noi nella lettura del nuovo libro per #leggiAMOloLa biblioteca più piccola del mondo di Antonio G. Iturbe.

Il mondo delle cose senza nome di Daniela Rossi. Questo è un libro che parla di coraggio e d’amore, di paura e di voglia di abbattere le barriere, di qualunque tipo esse siano.

Trama in pillole: Daniela è una mamma felicemente persa del suo piccolo Andrea. Un giorno scopre una terribile verità: Andrea non sente. All’improvviso si trova catapultata in una realtà di cui non conosceva nulla, a fare i conti con la scoperta che il suo piccolo non può sentire suoni, rumori, musica. E nemmeno la voce della sua mamma. Ma Daniela è una mamma forte e determinata a dare il meglio al suo piccolo Andrea. Così ricomincerà da zero, senza arrendersi, scoprendo un nuovo fortissimo legame con il suo bambino.

“Adesso so che nessuno più di te sa leggermi il cuore e che i bambini sordi non si accontentano di parole, anche se possono impararle tutte. La strada del tuo linguaggio è ancora lunga, ma ora che la disegni tu sembra davvero bellissima.”

Premio Anima 2005 per la Letteratura, Il mondo delle cose senza nome è un racconto dolce e forte da cui è stato tratto il film Tutti i rumori del mondo (che devo assolutamente vedere!).

La trilogia del limite di Suzy Lee. Amo Suzy Lee. Ve lo ricordo nel caso non lo avessi detto già abbastanza. Questo libro racconta il mondo di questa meravigliosa autrice e il modo in cui sono nati i suo libri. La Lee parte da questo episodio:

“Poco dopo la pubblicazione di L’Onda, ricevetti una mail dal proprietario di una libreria nel Regno Unito (…)

– Siamo un po’ disorientati da questa doppia pagina, ci sembra che manchino alcune parti della bambina e dei gabbiani. È corretto? Abbiamo verificato con il nostro fornitore, il distributore e un’altra libreria, ma le copie di magazzino sono sempre uguali alla nostra. Ci è sfuggito qualcosa o la tipografia ha commesso un errore? –

… Era un errore di stampa?”

Posso già anticiparvi che la risposta è no. Ma se volete capire il perché e immergervi nel mondo di una delle autrici per bambini più raffinate e sensibili, io questo libro ve lo consiglio di cuore!

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“Sfogliando le pagine di un libro, si apre e si chiude un piccolo mondo racchiuso in un rettangolo ritagliato. Si volta l’ultima pagina. La storia è finita. Il libro è chiuso. Anche il mondo è chiuso. E poi viene velocemente collocato nell’angolo di uno scaffale. Arte a misura di scaffale. Non è meraviglioso?”

Qui il sito dell’autrice. Qui la mia recensione su Mirror. Qui la mia recensione su L’onda.

Rossovermiglio di Benedetta Cibrario. Mi piace molto come scrive la Cibrario, anche se mi aspettavo molto di più a livello emotivo da questo libro. Catturata nelle prime pagine, mi sono sentita un po’ come “abbandonata” qui e là nella narrazione, con momenti di forte empatia con la protagonista, seguiti da momenti di totale apatia nei confronti delle sue vicende. Non so se mi sono spiegata, ma credo sia una questione del tutto personale e mi piacerebbe sapere il vostro parere in proposito. Vi lascio un video di presentazione del libro da parte dell’autrice stessa e attendo vostri pareri in merito se lo avete letto o lo leggerete.

Di qua e di là dal cielo di Giampaolo Spinato. Questo libro è una poesia, nel senso che è interamente scritto come fosse una lunga poesia. Forse proprio per questo ho sentito a tratti un po’ di pesantezza nel leggerlo, come se le vicende si perdessero un po’ in questo lato poetico del testo. In ogni caso è una storia forte e intensa, scritta in maniera indubbiamente melodica (nel vero senso del termine!). Questo libro racconta la vita (a volte spietata) di alcuni ragazzi dell’hinterland milanese, negli anni settanta. Sullo sfondo una partita di pallone quasi infinita, accompagna l’adolescenza della “banda del Braun”. Il Magico Albino, Seba, Telonius, Ruscius, sono solo alcuni dei protagonisti di questo romanzo. La gioia, la rabbia, la fragilità, il disagio, la vita dura, il rapporto con i genitori, l’amore, le scelte. C’è tutto in questa poesia, ops, in questo romanzo.

“Non star lì a ravanare, vieni dentro a provare si’ pantaloni che ti ho messo a posto…

No, non li metto!, rispose: Dov’è che li hai presi?

Li ho aggiustati, son nuovi!

Sì, nuovi… sono quelli dei poveri! E magari vengono pure dai morti! Ma perché devo mettermi sempre i vestiti degli altri?”

La chimera di Sebastiano Vassalli. Altro titolo di Vassalli, altro centro. Vi avevo già parlato di lui, dopo aver letto Le due chiese. La chimera è un vero capolavoro. Romanzo storico prima di tutto, che racconta il Seicento in un villaggio padano dove, tra credenze popolari, personaggi indimenticabili, ottusità, corruzione e soprusi, si snoda la vita di Antonia, la protagonista. Una storia che vi farà sospirare a ogni pagina, ve lo dico, fino a giungere a un finale che lascia senza parole.

Trama in pillole: questo romanzo racconta la vita di Antonia che, rimasta orfana, viene allevata dalle suore insieme alle altre esposte. A dieci anni Antonia viene “acquistata” da una coppia di contadini che la porta con sé a Zardino (un piccolo paese nei dintorni di Novara). Qui morirà, appena ventenne, accusata di stregoneria.

Lo zero rappresenta il caos di AA.VV. Ecco, che non ve la facevo la recensione dell’antologia di racconti a cui ho partecipato? Quest’anno ho deciso finalmente di frequentare a un corso di scrittura. Il perché io ci abbia messo così tanto a decidermi, mi è stato chiaro fin dalle prime lezioni. Dovevo fare proprio questo corso! No, non un altro, proprio questo. Così ho iniziato a prendermi cura del mio sogno come si deve. Non è stato facile, ci sono stati momenti di sconforto profondo e incertezze cosmiche. Ma alla fine ce l’ho fatta e insieme ai miei compagni abbiamo portato a termine quest’antologia in cui troverete diverse tematiche: il lavoro, i rapporti familiari, l’amore, l’amicizia, tanto per dirne qualcuno.

E poi ci trovate Nino, il mio “bravo ometto”. Che lui non lo sa, ma io gli devo proprio tanto!

“E quel giorno vidi finalmente il mare. Se ne stava lì impassibile, a fare sfoggio del suo bell’azzurro sotto quel cielo grigio topo che di bello non aveva proprio niente. Pareva prendersi gioco di lui. E di me.

Sempre stato un bravo ometto, Vostro Onore, domandi alla gente in paese.

Ma Lei capisce, in venticinque anni nemmeno una parola. E poi, quella mattina, mi trovo davanti al 121 questa tizia tutta arruffata. Si piega sulle ginocchia e inizia a spazzar via le foglie dal marmo. Poi con un gesto secco sfila i ranuncoli e li getta per terra, sostituendoli con degli orrendi gladioli. Gladioli, Signor Giudice! Ma Le sembrano fiori adatti a un morto?

E ancora sistema i lumini, spolvera l’incisione, aggiunge acqua nel vaso. Io me ne sto lì in disparte, con lo sguardo basso, come d’abitudine. Ma non creda che non mi costi fatica.

E poi quella fa una cosa che mi manda su tutte le furie. Si piega in avanti e la tocca. La foto, Signor Giudice, tocca la foto! A quel punto la rabbia mi acceca e in un attimo le sono addosso…” (- estratto dal racconto “Un bravo ometto” piubblicato nell’antologia “Lo zero rappresenta il caos”).

Bene amici, che facciamo, ci salutiamo? Non prima di essere andati da Giovanna, sia ben chiaro.

Buon mercoledì e aspetto i vostri preziosi suggerimenti di lettura!

One comment to Un Maggio da leggere (2014/5)

  • Un Maggio da leggere - 1 kg di costanza  says:

    […] invece di svezzarti con frutta e brodino ti hanno dato Guerra e Pace? Ma come cappero fai a leggere così tanti libri in un mese pur avendo un lavoro, un marito e una figlia? […]

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