#Maiunanotteinbianco

Se la nostra famiglia avesse un hashtag, fino a qualche tempo fa sarebbe stato #maiunanotteinbianco.

Infatti, non importa quanto impegnativa, irrequieta o di cattivo umore potesse essere la Marmocchia durante il giorno perché poi, quando veniva sera, si autodisinnescava sprofondando in un sonno senza titubanze. Sempre e comunque, qualunque fossero le premesse, lo sviluppo della nottata era quello e solo quello.

La confortante certezza su cui si basava la serenità della nostra famiglia era che, qualsiasi cosa accadesse durante il giorno, la notte metteva pace a corpi e pensieri, permettendo a tutti gli inquilini della casa di ricaricarsi a sufficienza per vivere la giornata seguente.

Guardatela in questa foto di repertorio

non esprime una meravigliosa dolcezza?

Ecco mia figlia, all’alba dei quattro anni, ha semplicemente deciso di aver dormito abbastanza.

Non voglio più dormire, fa lei tutta corrucciata nel pieno della notte, ho dormito già!

Tu magari ti sei abbattuto sul letto da venti minuti e la prospettiva di rimetterti in posizione eretta ti terrorizza a morte, e lei ti urla in faccia il suo più pieno dissenso contro le ore sprecate a dormire.

E allora le chiedi perché, cerchi di farla ragionare. Finché la ragione non abbandona anche te.

Perché se dormo faccio i brutti sogni, ti dice lei sinceramente spaventata. E lì ti si frega irrimediabilmente. Cuore di mamma, davanti alla sua bambina e i suoi primi incubi.

Che poi, i brutti i sogni dei bambini. Io, ad esempio, considero incubo qualcuno che ti rincorre con una motosega. Il comune di Paesello che raddoppia l’imu. Il capo che mi chiede gli straordinari. Il mio idolo che annuncia il suo ritiro dalle scene (questo me lo sono sognata vero vero, svegliandomi madida di sudore in preda a presagi di sventura alquanto dettagliati). Così, tanto per dire.

E lei invece:

Mamma, ho fatto un incubo bruttissimo.

E cosa hai sognato amore mio?

Un pulcino che faceva pio.

Che detta così può fare pure tenerezza. Ma vi assicuro che alle due di notte, al decimo risveglio, non vi scapperà da ridere proprio per un cactus.

Saluti a tutti e buon inizio settimana. La mancanza di sonno mi annebbia la vista, ma gli obiettivi sono tutti sotto controllo. E torno presto con alcune (spero) interessanti novità!

11 comments to #Maiunanotteinbianco

  • lucyinvacanzadaunavita  says:

    il pulcino pio noooooooo!!! hai tutta la mia solidarietà: i miei figli, la grande soprattutto, hanno sempre dormito a singhiozzo nella notte… e io di conseguenza. alzarsi la mattina ed essere già stanchi non è il massimo, soprattutto di lunedì..
    un abbraccio!

    • robedamamma  says:

      grazie!! devo dire che il supporto di chi ci è già passato e conserva buonumore, sorrisi, simpatia, creatività ed equilibrio (come te) mi è di grande conforto! un abbraccio

  • Irene  says:

    La mia primogenita ha sempre considerato dormire tempo sprecato. Adesso, a 3 anni, non è inconsueto che ci si alzi alle 4 del mattino, senza più dormire fino alla sera… Si impara a ridere di tutto… Per non piangere.

    • robedamamma  says:

      Che s’impara a ridere di tutto, per non piangere, è molto vero. Ma soprattutto è la più grande fortuna!! 🙂

  • verdeacqua  says:

    ho presente, non cìè niente da ridere!… noi per un periodo (per fortuna superato!) ci svegliavamo nel cuore della notte con un nano che urla: “HO FINITO LA NANNA”

    • robedamamma  says:

      Nuoooo! Ecco, “ho finito la nanna” è un delle peggio affermazioni possibili!!Teniamo duro… teniamo duro?? aiutateci!

  • mammasuperabile  says:

    paura di spavento col pulcino pio

    • robedamamma  says:

      Ah ah, in effetti a volte spaventa anche me!! 😉

  • Michela  says:

    Hahahaha fra un paio d’anni discoteca! 😀 Ebbrava marmocchietta 🙂 🙂

    • robedamamma  says:

      Eccerto! Fra un paio d’anni… la mando in discoteca con te!! Uah ah ah!! Baci baci

  • […] quindi dicevamo che la Marmocchia, alla veneranda età di treanniemezzoquasiquattro, ha deciso di aver dormito […]

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